martedì 6 maggio 2014

Black sky

Morning Star, Maggio 2516

Volkov mette piede all'interno della propria cabina temporanea della Morning Star.
Nonostante i lunghi giorni di viaggio da Safeport ad Hall Point, tutto lì dentro lascia pensare che la nave debba essere abbandonata improvvisamente. Solo la ciotola di acciaio è pregna di smozziconi e l'aria di fumo sintetico. Il fuso orario è ancora quello di Safeport, nonostante la mattina dopo sbarcheranno sullo Skyplex. Dovrebbe essere, appunto, notte fonda.

La sigaretta spenta è tra le labbra pronta per essere accesa  fumata.
In spalla ha un asciugamano umido.
Non si aspetta di trovare una presenza umana all'interno della propria cabina; nessuno entra mai nella propria cabina, se non per un motivo davvero importante.
Sarah Tyler sta seduta con le gambe incrociate sul letto e le braccia poggiate sulle ginocchia. I pantaloni di tessuto marrone e la canottiera nera non nascondono i lineamenti femminili della giovane donna, nè parte della muscolatura nervile e scattante.
Vai a dormire, Tyler.
Lei però continua a guardarlo seria, con insistenza e pedanza.
Non ho sonno.
E più del solito la 'traker, quella sera, è testarda. Volkov si accende la sigaretta e la poggia sul posacenere; senza nessun tipo di pudore si libera degli abiti indossati per tutto il giorno, pronto probabilmente per andarsene a letto. Prima l'asciugamano e poi ogni capo che si toglie di dosso, viene ripiegato ed impilato l'uno sull'altro con metodica routine; il tutto dal letto viene poi posato sul mobiletto ad un angolo della cabina.
E se un giorno me ne andassi anche io?
Le lenti a contatto dell'ATAS vengono tolte, sostituite da un paio di occhiali da vista sottili.
Te ne saresti dovuta andare già dopo Serenity Valley, come hanno fatto altri soldati. Trovare un uomo e mettere su famiglia.
A quella risposta lei solleva le braccia incrociandole davanti al petto; gli occhi chiari restano su di lui; con un pesante groppone in gola.
I think that you're ...
Ma viene fermata prima che possa aggiungere qualsiasi cosa: con le pillole in mano che attendevano solo di essere messe in bocca, il tono freddo e baritonante echeggia per tutte le quattro pareti della cabina.
Niet, Tyler. Vy're tired and young.
Naye, Chief. I amn't.
Le pillole calano nella gola del korolevita con riluttanza, neanche la gola fosse diventata improvvisamente secca e ispida. Scuote il capo, visibilmente, mentre con la sinistra ferma la spalla destra mentre la fa roteare.
E' tutto Tyler. Ora và a riposare.
La questione viene sedata e congelata ed ogni possibilità di riposta assassinata dalle ultime parole dure dell'uomo. La giovane 'traker abbandona la cabina senza voltarsi, limitandosi solamente a chiudere la porta della cabina con più forza di quanto fosse necessario.