giovedì 2 gennaio 2014

Twenty years later

New Moskow, Dicembre 2495

I servizi segreti planetari avevano passato i giorni precedenti a torturare vecchi e giovane, uomini e donne, di un presunto ordine religioso cattolico. Le voci si rivelarono vere: al di sotto di una vecchissima struttura si diramavano diversi vicoli che fungevano da asilo e da chiesa per gli appartenenti all'ordine.

La mappatura dei cunicoli fu efficiente così come l'organizzazione dei soldati: vennero mandati i più giovani perchè secondo fonti sicure non ci sarebbero dovute essere complicazioni.

Venti uomini con la divisa scura del FOM, fascia rossa sul braccio sinistro e le spalline con i gradi della stessa colorazione della fascia. Sul berretto militare in testa il simbolo della bandiera korolevita. Vennero affidati ai comandi di un Caporale minore.

Quando fecero irruzione nella struttura non trovarono resistenza, così come non trovarono resistenza durante tutta la messa in sicurezza dei vicoli sotterranei: erano le prime luci del venticinque e tutti quei credenti, quegli insurrezionali, erano pacificamente radunati in una piccola e vecchia cantina sistemata a chiesetta. Venne intimato a tutti di mettersi faccia a terra e con le mani dietro la nuca.
Ordini, Caporale?
Fucilateli tutti e bruciamo questa topaia.
Disubbidire all'ordine equivaleva ad essere fucilati in piazza. Ma nessuno lì dentro sembrava davvero intenzionato a disertare agli ordini o a prendere le difese dei poveracci chiusi lì sotto. Non ci fu nessun processo: uomini, donne, vecchi e bambini vennero fucilati a sangue freddo. Poi quando tutti i soldati furono fuori dalla struttura, questa venne bruciata e, assicurati che tutti gli accessi sotterranei fossero stati sigillati, rasa al suolo. Ufficialmente quella struttura era stata considerata pericolante e instabile. I cento cadaveri di quel 25 dicembre del '95 furono dati per dispersi.


Sunset Tower, Gennaio 2516

E' notte fonda. Esplosivi artigianali hanno causato un incendio nella baraccata: ragazzini che, per festeggiare il primo giorno del nuovo anno, ora hanno chi un braccio, chi una gamba, chi una testa in meno. Difficile che qualcuno di loro supererà la notte. Quando l'incendio è stato domato, lo sceriffo capo ha congedato parte degli sceriffi e dei deputy invertendo qualche turno; poi se ne è tornato nella Almost Home.

Ha preso posto in cambusa, da solo, dando le spalle all'ingresso e osservando fuori dalle paratie il deserto roccioso di Safeport. Qualcuno forse si è affacciato dalla porta d'ingresso ma trovandosi contro le grosse spalle dell'uomo magari si ritirato nuovamente sul ponte di comando.

Non la pilota di Madrida: lei entra e sposta una sedia di fianco al superiore. Si siede e si accende una cheltenham: un sorriso leggero e senza pretese che sbatte contro il muso nero, duro ed inespressivo.
Hai bisogno di qualcosa, Tyler?
Ti ricordi il primo gennaio del dieci?
Eravamo in trincea.
Aye. E con uno di quei tuoi fottuti sorrisetti del cazzo, ci dicesti che se volevamo festeggiare il primo dell'anno, avevamo tutto l'esplosivo che ci serviva e i coriandoli ce li avrebbero messi le BlueJacks.
Negli occhi di Vlad però manca il coinvolgimento emotivo, come se quella storia non gli appartenesse realmente. Scuote il capo lasciando il contatto degli occhi di Sarah. Sbuffa, si alza dalla sedia e inforca la sigaretta tra le labbra. Poi gli si piazza davanti e di fronte. Secondo di silenzio e di nuovi sguardi diretti e intensi.
Fuckyou Volkov!
Ma deve arrendersi anche lei davanti a quell'uomo. Il rumore delle suole sul pavimento metallico arrivano fino alle scalinate del catwalk, poi tutto torna a tacere per un'altra ora.