giovedì 23 gennaio 2014

Family affairs

Sunset Tower, Gennaio 2516

Lo sfogo gli è uscito fuori naturale. Forse per via di quella ragazza cieca che non avrebbe visto l'espressione colma di disprezzo e di schifo del Capitano indipendentista. Oppure la lontananza dal pianeta natio e dalla marziale freddezza alla quale è stato addestrato.
I miei genitori naturali erano uno sciacallo ed una cagna, mentre gli altri due genitori che ho avuto erano delle nullità come i topi che Cortes vuole riempire di piombo.
Sta cercando nella cabina l'enciclopedia cortex e prepararsi alla missione imminente su Boyd's Moon. Non ricorda perfettamente lo slang stretto dei fanghisti. Nell'estrarre quel piccolo pad però cade a terra da dentro il comodino il vecchio anello nero a forma di teschio; ricorda molto il Jolly Roger issato sull'albero dei leggendari pirati della terra che fu. Se lo rigira tra le mani quasi fossero secoli che non rivedesse più quell'oggettino. I ricordi affiorano implacabili. Così come i visi e le parole.
Su questo pianeta, nelle tue condizioni, potevi diventare solo due tipi di uomo, Boris: un inutile minatore di argento o un soldato altamente addestrato; ma siccome sei mio figlio, non saresti mai potuto diventare una nullità.
Se lo ricorda ancora le parole di quel vecchio, dalla pelle nera e con la lunga barba brizzolata. Due denti d'oro, una benda sull'occhio destro, sette orecchini lungo l'orecchio sinistro. John Richards era arrogante e spavaldo anche alla vigilia della sua impiccagione.
Speravo che quella puttana di tua madre ti insegnasse qualcosa su ciò che davvero conta. Ed invece ha permesso che New Moskow ti facesse il lavaggio del cervello.
Un avvoltoio ed una cagna, cosa vuoi che ne sappiano di ciò che conta davvero. Guardati: domani quando smetterai di penzolare dalla forca ti strapperanno via anche i denti d'oro prima di buttarti nelle fosse comuni dei condannati a morte. Sei stato così idiota da farti tradire dal tuo luogotenente.
Sono stato io a consegnarmi all'Intelligence. Per rivederti. Per lasciarti il mio posto. Per farti avere questo.
Si rigira nuovamente l'anello tra le dita.
Mio padre è il Governo, mia madre è Koroleva. Non te, non quella puttana, nè gli idioti che per non sporcarsi le mani si sono arresi alla povertà. Hai fatto male i conti, Richards. Te ne saresti dovuto restare nello spazio con la tua banda di cani. Ma adesso non ha più importanza: domani sarai morto. 
L'anello viene gettato dentro il cassetto, nuovamente. Infila gli occhialetti sul naso e comincia a ripassare quelle poche nozioni dall'enciclopedia.